
Missione compiuta. Fermamente intenzionata a cominciare con il piede giusto il cammino in campionato per farsi perdonare dai propri sostenitori l’eliminazione al primo turno di Coppa Italia, l’Ostiamare sfodera una prova collettiva senza sbavature, espugna di stretta misura l’ostico rettangolo di gioco dell’Ancona (0-1) e mette in carniere i primi tre punti stagionali. Dopo una fase sostanzialmente di studio, la compagine marchigiana rompe gli indugi, al quarto d’ora, su calcio di punizione dalla corsia destra. Lo specialista Gerbaudo, anziché crossare nel cuore dell’area, opta per la soluzione in porta. L’attento Vertua, però, non si lascia sorprendere ed evita il peggio con una respinta con i pugni. Gli adriatici, poco dopo la mezz’ora, si costruiscono una seconda chance importante di rimessa. Il generoso Pecci, al termine di un pregevole spunto individuale, tenta la conclusione di destro rasoterra e trova la puntuale risposta di Vertua. Sulla susseguente ribattuta del portiere lidense, la sfera arriva dalle parti dell’accorrente Cericola, il quale pecca di cinismo e da distanza ottimale fallisce clamorosamente il bersaglio grosso. L’Ostiamare, catechizzata a un maggior spirito di sacrificio dal proprio tecnico durante l’intervallo, parte forte nella ripresa e sfiora la marcatura con Vianni. Il prolifico attaccante, a seguito di un concitato batti e ribatti in area marchigiana, calcia a tu per tu con Salvati, ma pecca di cinismo e spedisce il pallone sul fondo. L’Ancona, subito dopo, mette i brividi ai capitolini. L’ottimo Kouko, grande ex di turno, difende caparbiamente il pallone tra due avversari e favorisce l’inserimento di Gerbaudo, il quale calcia di sinistro al volo, ma non inquadra di pochissimo lo specchio della porta. La gara, con il passare dei minuti, sale di tono. L’Ostiamare, al giro di orologio numero diciassette, trova la giocata giusta per spezzare l’equilibrio con Orfano. Il laterale approfitta di una ribattuta della difesa biancorossa su tiro Badje, calcia di collo pieno e trafigge Salvati con una chirurgica conclusione a mezza altezza. Lo stesso Orfano, poco prima della mezz’ora, rimedia il secondo cartellino giallo e costringe i propri compagni a giocare le fasi decisive del match in inferiorità numerica. L’Ancona, non avendo in pratica alternative, si spinge a testa bassa in avanti e, otto minuti dal triplice fischio, si divora la possibilità di pareggiare con Gubellini, il quale calcia in pratica a botta sicura, ma pecca di cinismo e si fa ribattere il tiro dal portiere lidense. La squadra di D’Antoni, nei restanti minuti ancora da giocare, moltiplica gli sforzi, chiude al meglio tutti i varchi agli attaccanti dorici, conduce in porto la preziosa vittoria e comincia sotto i migliori auspici le fatiche di campionato.
Antonio Gravante
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