Neanche il più pessimista avrebbe mai pensato a una sconfitta di queste proporzioni. L’Ostiantica delude le aspettative, subisce una valanga di gol dalla lanciatissima Sorianese (8-0), compagine che in virtù di tale risultato opera il sorpasso sull’Urbetevere e balza da sola in vetta alla classifica, e torna a casa con il morale sotto i tacchi per aver incassato uno dei ko più pesanti della sua storia calcistica. I ragazzi di Del Canuto, decisi a non fare sconti, prendono subito in mano le redini della gara e, al quarto d’ora, sbloccano il punteggio con Serafini, il quale si procura e trasforma un calcio di rigore. I viterbesi, poco prima della mezzora, concedono il bis con lo stesso Serafini, cinico a girare in fondo al sacco, da distanza ravvicinata, un cross dal vertice dell’area di Lazzarini. La Sorianese non molla la presa e, poco più tardi, consolida il vantaggio con Cologna, il quale infila Mencaroni proteso in uscita con un chirurgico pallonetto. Il copione della gara non cambia nel corso della ripresa. La formazione biancorossa continua a macinare gioco e cala il poker con Cesarini, bravo a ricoprire il ruolo di terminale offensivo di una lineare azione imbastita dal binomio Giurato-Tontoni. La quinta marcatura, invece, porta la firma di Cologna, il quale ribadisce in rete una conclusione di Valentini respinta dal portiere lidense e si toglie la soddisfazione di iscrivere per la seconda volta il proprio nome nel registro dei marcatori. Successivamente sale in cattedra Bartolaccini, il quale realizza in rapida successione la sesta e la settima marcatura di squadra. Prima fa centro con un preciso diagonale da posizione defilata, poi finalizza da pochi passi una pregevole manovra corale. A mettere il classico punto esclamativo sulla vittoria dei viterbesi è Cesarini, il quale sfugge alle grinfie dei difensori capitolini, grazie a uno splendido “dai e vai” con Giurato, infila dall’interno dell’area l’incolpevole Mencaroni e rende ancora più rotondo il successo che vale il primato in classifica. L’Ostiantica, dal canto suo, non ha praticamente scuse. Troppo brutta per essere vera. La sosta prevista dal calendario, tutto sommato, arriva al momento giusto. Il binomio Cerrai-Arabia ha due settimane di tempo per resettare questo netto passaggio a vuoto e ritrovare il giusto spirito di squadra, fondamentale per voltare pagina e centrare la riconferma nella categoria senza attraversare le classiche forche caudine dei play-out.
Antonio Gravante
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