Una prestazione collettiva maiuscola non basta alla Todis Lido di Ostia per fare risultato nella tana della lanciatissima capolista Petrarca Padova (3-2). La formazione allenata da Grassi, nonostante gli sforzi profusi, incassa la quarta sconfitta in cinque gare di campionato disputate e, a seguito dell’inaspettato pareggio conseguito dal Manfredonia sul campo dei campioni d’Italia dell’Italservice Pesaro, scivola all’ultimo posto a pari merito con i pugliesi.
La gara comincia su ritmi elevati: Rafinha, Victor e Kakà testano i riflessi di Di Ponto, mentre Fiuza si oppone con grande mestiere alle insidiose conclusioni di Poletto e Barra. La sfida si sblocca al minuto numero sette. La squadra di Giampaolo passa a condurre per merito di Rafinha, il quale vince un contrasto con un avversario, si presenta a tu per tu con Di Ponto e, con un chirurgico destro, incastra la sfera sotto la traversa. La capolista, due minuti più tardi, concede il bis con Guga, il quale capitalizza al meglio un assist di Victor, fa centro con una conclusione di giustezza e si toglie la soddisfazione personale di siglare la prima rete in campionato.
Fermamente intenzionato a sfruttare al massimo il fattore campo, il Petrarca Padova cala il tris, alla prima azione offensiva della ripresa, con l’ottimo Guga, il quale infila Di Ponto proteso in uscita e indirizza la gara ulteriormente in discesa. Il quintetto di Grassi si rimbocca le maniche, ma si vede voltare le spalle dalla dea bendata: Poletto colpisce in pieno la traversa.
La Todis Lido di Ostia, non avendo in pratica alternative, si prende qualche rischio in più, si spinge generosamente in avanti e si riporta sotto nel punteggio grazie alle reti di Barra e Sanchez. I lidensi, a quel punto, non mollano la presa e sfiorano l’aggancio con Cutrupi, il quale si vede negare la gioia del gol dal palo. La formazione lidense, negli ultimi due minuti, si affida al power-play per avere anche un quinto giocatore di movimento in fase di costruzione della manovra.
I capitolini provano generosamente a colmare il gap, ma la capolista serra le proprie maglie, fa buona guardia sino al definitivo suono della sirena e si conferma a punteggio pieno in vetta alla classifica. A Barra e soci, di conseguenza, resta una prova più che positiva e il rammarico per non aver completato la rimonta nelle battute finali della gara.
Antonio Gravante
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